In un servizio diffuso dalla BBC il giornalista Rick Fountain ha rivelato il contenuto di alcuni documenti ufficiali del 1943 resi pubblici a Londra in questi giorni.
Alcuni colloqui segreti avvenuti allora tra il Primo Ministro Winston Churchill e il futuro presidente di Israele Chaim Weitzmann determinarono una forte tensione con Antony Eden, l’allora Ministro degli Esteri britannico. Un documento segretissimo del Colonial Office prova come Churchill fosse favorevole ad un piano per corrompere con 20 milioni di sterline il re saudita Abdul Aziz Ibn Saud e altri leader arabi in cambio della cessione della Palestina agli ebrei.
Eden sottolineò a Churchill come quell’azione fosse contraria alla politica ufficiale della Gran Bretagna.
L’idea era stata suggerita a Churchill da Weitzman capo dell’Agenzia Ebraica, l’organismo che rappresentava la comunità ebraica in Palestina durante gli anni in cui era occupata dagli inglesi su mandato della Lega delle Nazioni.
Churchill appoggiava la causa ebraica fin dal 1917 quando la Dichiarazione di Balfour promise la creazione di un focolare ebraico in Palestina.
Il Ministro Eden, normalmente una persona tranquilla, divenne furioso anche perché venne a conoscenza che a Washington nel corso di un colloquio tra Sumner Welles, consigliere politico del Presidente Roosvelt, e Weitzmann quest’ultimo presentò il progetto come «un piano del Primo Ministro britannico».
Eden scrisse in modo glaciale a Churchill: «Io non so quanto Weitzmann abbia l’autorità di parlare a vostro nome ma sono molto preoccupato sul pericolo e la confusione che questo sta sollevando a Washington. La nostra attuale politica sulla Palestina è stata accettata dal Parlamento. Conosco i vostri sentimenti personali ma su questo ma non vi è stato un dibattito che suggerisca un’iniziativa con il governo statunitense per modificare questa politica».
Eden proseguiva furioso: «Devo anche sottolineare il mio parere sul fatto che Ibn Saud non desideri ricevere il dottor Weitzmann per discutere il futuro della Palestina e non desideri nemmeno raccomandare al mondo arabo nessun piano che anche lontanamente assomigli alle attuali aspirazioni sioniste».
Eden ricordava anche come nel Libro Bianco sulla Palestina presentato nel 1939 il governo di Londra fosse inequivocabilmente contrario alla costituzione di uno stato ebraico.
Churchill, nella sua risposta del giorno successivo, scrisse: «Il dottor Weitzmann non ha nessuna autorità di parlare a mio nome. Comunque io gli espressi queste mie vedute quando venne ad incontrarmi tempo fa e anche lei ha avuto modo di sentirle da me stesso».
Churchill fu comunque d’accordo sul fatto che anche se si fosse riusciti a convincere re Ibn Saud, vista l’età di quest’ultimo (67 anni) sarebbe stato difficile realizzare il piano. «Il grosso problema è l’età di Ibn Saud». Scrisse.
Forse per calmare la rabbia del suo Ministro degli Esteri, Churchill aggiunse: «Attualmente considero tutte le discussioni su questo problema premature e soltanto responsabili di causare dissenso».