sabato 20 Luglio 2024

E state a vedere come faranno aumentare la bolletta dell’acqua

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Mentre ci spiegano le ragioni per cui ci conrolleranno sempre di più

 

Nel 2002 quattro salafiti del gruppo terrorista “Call and Combat”, strettamente legato ad al Qaeda, tentarono di avvelenare l’acquedotto di Roma partendo dalle condutture di palazzo Margherita, sede dell’ambasciata Usa. I quattro furono, però, intercettati e arrestati prima che potessero entrare in azione. (E a parte il fatto che non è nemmeno vero, ma poi i Salafiti sono legati al Qatar e teleguidati spesso da Israele, mentre Al Qaeda è legato all’Arabia Saudita e teleguidata dagli Usa, quindi un gruppo salafita “strettamente legato ad Al Qaeda” è un po’ grossa…)

È quanto ha raccontato Dan J. Kroll, capo della sicurezza per le tecnologie di Loveland Usa, intervenendo al 45esimo seminario internazionale di Erice sulle emergenze planetarie (organizzato dal professor Antonino Zichichi) che ieri si è occupato appunto di acqua, inquinamento e terrorismo. Sul tema si sono confrontati 110 scienziati provenienti da 40 Paesi.

L’idea che i gruppi terroristi possano prendere di mira acquedotti e tubature non è troppo peregrina. Kroll ha fornito una lista dei tentativi messi in atto negli ultimi dieci anni: c’è la stricnina sciolta in un contenitore danese, l’avvelenamento dell’acqua fornita a un campo di profughi birmani in Thailandia (30 mila persone), due nazisti che a Londra tentarono di avvelenare le tubature che rifornivano d’acqua i quartieri musulmani, prodotti tossici che vennero sparsi nelle acque spagnole da un gruppo che voleva vendicare Osama Bin Laden.

Ma attentati di questi genere potrebbero davvero verificarsi oggi? Kroll dice che i terroristi non hanno bisogno di morti, ma di spettatori e per avere spettatori ci vuole lo spettacolo. Nessuna delle usuali azioni terroristiche, compresa la più clamorosa – lo shadid che si fa saltare in aria – fa più presa sul pubblico di un’azione “di massa”.

Al primo posto fra le emergenze planetarie rimane comunque l’allarme per possibili attacchi nucleari. Ma se nella Guerra fredda erano le superpotenze di Occidente ed Oriente a fare paura, oggi sono i potenziali attacchi terroristici che allarmano la comunità scientifica internazionale. Il pericolo sono le bombe sporche: «Oggi – dice a proposito il professor Zichichi – c’è un traffico di materiale radioattivo incontrollabile, è impossibile metterci al riparo da questo traffico».

Serve una grande alleanza tra scienza e politica. «La violenza rischia di stravolgere i destini del mondo – aggiunge Zichichi – e noi scienziati possiamo solo proporre soluzioni, ma la realizzazione dei progetti ha bisogno del potere politico».

Altro tema di attualità è il terrorismo legato al cyberspazio. «Le guerre umane sono cominciate in terra, poi sono continuate in mare e in cielo», ha spiegato Hamadoun I. Tourè, dell’Itu di Ginevra, precisando che «il secolo scorso è stato caratterizzato da una strisciante guerra spaziale» e che «adesso è la volta del cyberspazio». Secondo lo studioso «il rischio di una guerra cibernetica è molto più concreto di quello di una guerra nucleare».

Che il terrorismo sia una delle emergenze planetarie è stato confermato anche dal ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri: «Il terrorismo è un’emergenza planetaria che in altri momenti ha avuto apici più elevati di adesso, ma sul quale occorre sempre vigilare», ha detto sempre da Erice la titolare del Viminale a margine dei Seminari internazionali. Il ministro ha sottolineato come sia «molto importante la collaborazione delle polizie di tutto il mondo e un livello di coordinamento sempre più elevato». La Cancellieri ha comunque tenuto a precisare che «anche se nessuno può dire niente di certo abbiamo al momento segnali tranquillizzanti».

Sul fronte internazionale, l’attenzione è puntata sulla Siria: «È un problema al quale si sta guardando», anche perché «noi siamo i più esposti, i più fragili. Le nostre coste sono tante e in una posizione pericolosa. Con l’Europa abbiamo un dialogo aperto per fare in modo che ci sia vicina e condivida con noi questo problema».

Mentre ci spiegano le ragioni per cui ci conrolleranno sempre di più state a vedere come faranno aumentare la bolletta dell’acqua.

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