venerdì 19 Luglio 2024

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Il palazzo reale cade a pezzi

Quando piove sulla capitale britannica, i valletti di Sua Maestà tirano fuori i secchi per raccogliere l’acqua piovana che filtra dai buchi nei tetti: salvano così quadri, pregiate tappezzerie, mobili antichi, oltre che gli augusti membri della famiglia reale. E’ solo un esempio dello stato in cui si trovano Buckingham Palace e il castello di Windsor, secondo un rapporto presentato dal tesoriere dei Windsor al parlamento di Westminster. Risulta che i palazzi della famiglia reale britannica cadono letteralmente a pezzi: più di un terzo delle proprietà avrebbe bisogno di urgenti riparazioni, a un costo stimato in 50 milioni di sterline, circa 60 milioni di euro.
Ma i soldi per un restauro simile non ci sono. Benché Elisabetta II abbia ricevuto un aumento del 22 per cento dei finanziamenti pubblici nei prossimi due anni, da 31 a 37 milioni di sterline di fondi l’anno, questi soldi bastano appena per pagare lo staff, i suoi viaggi e gli appuntamenti previsti quasi quotidianamente dal cerimoniale. Qualcuno ritiene che la sovrana dovrebbe riparare i palazzi di tasca propria, ma in banca, secondo indiscrezioni pubblicate nei giorni scorsi, le sarebbe rimasto soltanto il suo “ultimo milione” di sterline di risparmi. Naturalmente la regina ha vaste proprietà immobiliari, ma non sembra intenzionato a venderne qualcuna per pagare le spese di riparazioni di palazzi che dopotutto sono l'”ufficio” pubblico in cui svolge il suo lavoro. 

Di certo c’è che la maggior parte delle stanze e delle strutture portanti degli edifici non hanno avuto alcun tipo di restauro da quando Elisabetta salì al trono sessant’anni or sono. Un’interrogazione parlamentare ha per esempio cercato di sapere come mai le spese per l’energia elettrica dei palazzi reali siano così alte: soltanto nell’ultimo anno sono aumentate del 14 per cento. Ma il motivo non è che a Buckingham Palace si dimenticano di spegnere la luce: notoriamente parsimoniosa, Sua Maestà anzi istruisce continuamente la servitù di non lasciare le luci accese quando nessuno occupa una delle sue tante stanze. La ragione, ha spiegato ai parlamentari il suo tesoriere, è che i boiler dei palazzi reali sono talmente vecchi da non permettere i risparmi energetici resi possibili da apparecchiature più moderne, per cui in teoria per risparmiare bisognerebbe cambiare anche quelli.
Per non parlare del “royal train”, il treno reale che era un tempo il mezzo preferito dai Windsor per visitare il paese. Anch’esso vecchio e usurato, ha al massimo cinque anni di vita, afferma il tesoriere di palazzo, dopodiché dovrà essere mandato in pensione e smantellato, a meno di non volerlo sottoporre a costose riparazioni. Al momento viene usato dalla regina e da Carlo soltanto mezza dozzina di volte all’anno. Ma perlomeno, quando salgono in carrozza, non rischiano di farsi male: come invece ha rischiato la principessa Anna, facendo di recente visita alla madre a Windsor, quando qualche tegola del tetto per un pelo non le è caduta sulla testa.

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