venerdì 19 Luglio 2024

L’assassino è il maggiordomo

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Storia di un delitto annunciato

FASE UNO: il governo oligarchico di Yanukovitch cade di fronte alla pressione popolare senza che la Russia lo sostenga. Al suo posto Poroshenko, un altro oligarca che rivestì ruoli istituzionali in precedenti governi filorussi. Nella coalizione restano partiti e uomini filorussi.
Intanto la Russia recupera la Crimea in poche ore.

FASE DUE: Iniziano le guerre civili tra etnie e i più volenterosi di ambo i campi vanno tranquillamente al macello. Kiev intanto tradisce gli uomini al fronte, non soltanto con spiate che danno luogo a imboscate sanguinose ma anche con repressioni, arresti e assassinii. Ben quattro militi di Pravy Sektor vengono assassinati dalla sbirraglia di Kiev.
Putin intanto tergiversa a lungo lasciando così alzare latensione. Avesse abbassato i toni o fosse entrato rapidamente in Novorossija , tutto questo non sarebbe accaduto.

FASE TRE: I russi invadono Donbass proprio alla vigilia del vertice Nato tanto che diversi geni ci vengono a parlare di guerra imminente

FASE QUATTRO: All’apertura del vertice Nato in Galles, Kiev firma a sorpresa la capitolazione e l’accettazione della spartizione che avevamo denunciato fin da marzo.

FASE CINQUE: La Nato cambia i toni verso la Russia mantenendo aperto un credito di riconciliazione. Non si parla più di adesione di Kiev alla Nato ma di apertura di basi americane nel Baltico e in Polonia. Che è come dire: il rilancio dell’egemonia britannica nelle zone che erano passate sotto influenza tedesca. La reazione della Merkel è richiedere la sospensione delle sanzioni economiche che, ineffetti, danneggiano soltanto noi.

FASE SEI: lo “scampato pericolo” e la “necessità di tenere alta la guardia” comportano l’annuncio odierno che c’informa che le spese militari non verranno più tagliate come programmato ma che al contrario saranno intensificate.

SOMMANDO LE FASI nel bilancio guadagnano Usa, Inghilterra e Russia perdono sia l’Europa in sé che la linea germanorussa. Una fragile Yalta 2 che si stava delineando da nove mesi in qua acquista una sinistra solidità.

INTANTO la Nato si rafforza in Iraq dove tra petrolio e shale gas (l’Iraq sembra essere la quarta regione mondiale di produzione pontenziale) l’assertività invasiva americana diventa impellente ancora e sempre in chiave anti-europea. Con un rovesciamento di alleanze, nella regione si assiste al varo dell’asse Washington-Teheran, mentre si raffreddano le relazioni con l’Arabia Saudita verso la quale gioca di sponda, e di ripiego, Mosca. En passant Washington minaccia di far cadere Erdogan ad Ankara.

Questi i dati. Poi ci sono i sogni, gli immaginari, i film, i trip e le illusioni. Incurabili perché non sono fondati su qualcosa di oggettivo ma sulle necessità psicologiche di chi vive, in delega, nel mondo di Matrix. 

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