venerdì 19 Luglio 2024

E giù da Latorre

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E’ di ieri  l’ennesima puntata della sceneggiata riguardante i nostri Marò detenuti in India da due anni e mezzo.
La Corte Suprema indiana, che da allora traccheggia in modo ignobile sulla sorte giudiziaria dei due soldati, avrebbe concesso parere favorevole al trasferimento in Italia di Massimiliano Latorre, causa i recenti problemi di salute di quest’ ultimo.
Il rientro del marò in Italia, è però condizionato dagli indiani, ad un periodo non superiore ai quattro mesi , secondo loro necessari a curare l’ischemia di cui è stato vittima Latorre, dietro relativo impegno scritto da parte del Governo italiano al rientro di quest’ ultimo alla scadenza prevista.
La fattispecie, però, non rientra in nessun canone giuridico tipico del diritto internazionale, ma piuttosto in quella del ricatto bello e buono : da un lato gli indiani danno un contentino al governicchio Renzi  che nulla, per la verità , ha fatto sulla vicenda , se non i soliti proclami da piazzista e dall’altro pretende il rientro di Latorre , mantenendo in ostaggio Salvatore Girone.
Tra l’altro, se fosse solo un problema di natura sanitaria, non si riesce a comprendere come in India non siano capaci di curare un’ischemia cerebrale mentre in Italia in quattro mesi i nostri medici possano invece compiere tale mirabilia.
In realtà trattasi di una volgare applicazione di un regime di “semilibertà” che vuole salvare capra e cavoli: mantenere l’ingiusta detenzione dei marò, che ancora non conoscono in modo chiaro i capi di imputazione a loro ascritti, e dall’altra mostrare una parvenza di magnanimità da parte indiana.
 Come al solito, però,  il problema non è di  chi ci offende, cioè l’India, ma di chi si fa impunemente offendere e prendere in giro e si mostra anche compiaciuto nell’esserlo, come l’Italia , dove il Governo di cialtroni renziani ed il codazzo dei mezzi di informazione ci vendono il rientro di Latorre come una grande vittoria della diplomazia alla Mogherini.
Noi stavolta, però, se abbiamo ancora un briciolo di dignità e di amor proprio auspichiamo che questa vicenda  non si trascini ancora su binari che offendono il popolo italiano e la sua Storia .
Dovrà essere impegno di tutti che una volta in Italia, Latorre ci resti, che non si firmi alcuna cartaccia ricattatoria , che non ha tra l’altro alcuna valenza giuridica  né tantomeno etica e che si pretenda, una volta per tutte, che sia rilasciato anche l’altro marò ancora detenuto in India.
Prendere o lasciare.

 

 

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