sabato 20 Luglio 2024

La fine dello Stato Sociale

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

Ora per curarsi i denti bisogna andare a Zagabria o a Belgrado


UN PO ‘ la crisi, un po’ i tempi d’attesa, oltre 8 milioni di cittadini oggi fanno a meno di curarsi denti e bocca (Rapporto Istat 2014). Circa 2 milioni gli anziani over 65. Sempre di più gli italiani che arrivano negli ambulatori sociali per gli immigrati, segno tangibile di una povertà sanitaria che avanza, denuncia la Fipac, Federazione italiana pensionati attività commerciali di Confesercenti, nel dossier “Nonni in fuga”. E per oltre un milione di connazionali il bonus di 80 euro se ne andrà in cure odontoiatriche, secondo la rilevazione Nielsen per Conad, partner di Osserva Italia, il sito di Affari&Finanza-La Repubblica. In questo desolante scenario proliferano le offerte di viaggi e cure low cost verso Romania, Croazia, Slovenia, Polonia. Con miraggi di forti risparmi e piacevoli soggiorni. “Circa 1 miliardo di euro finisce dall’Italia nelle casse dei dentisti stranieri, sottraendo denaro al fisco e all’economia italiana”, stima l’Andi, Associazione Nazionale Dentisti Italiani.

Sportelli per agenzie di viaggi dentali. Ora dentisti e società croate e slovene aprono anche sedi in Italia. Tipo sportelli per agenzie di viaggi dentali: ultima strategia dell’Est Europa in chiave di turismo odontoiatrico. Prima visita gratis e preventivo qui da noi (tra Milano, Torino, Udine, Padova) ma terapie in cliniche e studi di Zagabria, Belgrado, Budapest, con viaggio low cost, soggiorno gratuito e prezzi scontati fino all’80% rispetto a quelli praticati in Italia. Gli impianti, interventi costosi, sono i più “convenienti”. A Forlì c’è una sede del Policlinico Kustec di Zagabria. Si avvale di un dentista e due igieniste dentali italiane per igiene orale, possibili controlli successivi, eventuali trattamenti da fare in Italia ma, precisa la segretaria al telefono, in questi casi “con prezzi italiani”. Prime avvisaglie di contrattacco a questa guerra dei prezzi per accaparrarsi i pazienti erano già partite anni fa con reti/network di dentisti italiani all’insegna del “giusto prezzo”. 

Visite gratuite in Italia. Da 34 anni l’Andi, Associazione nazionale dentisti italiani, offre a ottobre mese della Prevenzione Dentale, una visita gratuita di controllo della bocca (info 800800121). Quest’anno anche un test gratuito del pH salivare per misurare l’acidità della saliva, indicatore del rischio di demineralizzazione dei denti, quindi di carie. Se necessario, nella stessa visita il dentista suggerisce trattamenti preventivi a tariffe calmierate: igiene orale con ablazione tartaro (70 euro), sigillatura dei solchi (30 euro a elemento), fluoroprofilassi professionale (80 euro). “Prevenire costa meno. È l’impegno concreto di AN-DI per andare incontro alle esigenze di salute e di portafoglio dei cittadini italiani”, spiega il presidente Gianfranco Prada. Dal 13 al 15 novembre, visite gra-tis per la prima volta anche nelle strutture pubbliche, ospedali odontoiatrici e militari, con Open day “La salute in bocca”: iniziativa dei primari ospedalieri di odontoiatria e maxillo facciali, patrocinio del ministero della Salute. “La bocca è lo specchio della salute, bisogna fare prevenzione del cavo orale anche per capire se c’è qualcosa che non va nella salute in genere”, precisa Francesco Riva, direttore Chirurgia Ospedale odontoiatrico Eastman, Roma.

Il brand italiano. 
E c’è chi punta a ribaltare verso l’Italia il flusso turistico sanitario e dentale, puntando su terapia, arte e cultura, promuovendo l’eccellenza medico-scientifica nazionale insieme a quella turistica. “Invece di piangerci addosso promuoviamo il brand Italia all’estero, cerchiamo di portare in Italia gli europei di-sposti a viaggiare per cure e terapie di vario genere, un business da 100 miliardi l’anno”, precisa Francesco Martelli, università di Genova, fondatore dell’Istituto di Ricerca Microdentistry, promotore dellaneonata IAMT, Italian Association for Medical Tourism, presentata nei giorni scorsi a Washington, dove a promuovere il loro sistema paese in chiave di turismo sanitario c’erano anche Corea, Costarica, paesi latino-americani, Polonia, Croazia….”Speriamo di avere un numero sufficiente di iscritti, tra realtà mediche (pubbliche e private) e turistiche, per un tavolo al ministero. Non vogliamo soldi ma neanche difficoltà istituzionali e burocratiche”, conclude Martelli.

 

Ultime

Alto tradimento

Il 25 luglio tedesco: cruento e fallito

Potrebbe interessarti anche