sabato 20 Luglio 2024

Ci salva sempre e soltanto il genio

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Il problema è che non facciamo sistema se non per affossarlo

L’Italia in recessione aguzza l’ingegno e non arretra nella voglia di depositare marchi e brevettare “Made in Italy”. Anzi – se pur a piccoli passi – cresce. E mantiene, tra gli Stati più rappresentativi, la seconda posizione nel design industriale e la quarta nei marchi (dopo Germania, Usa e Regno Unito). Nel 2014, l’8% dei marchi e oltre il 10% delle domande di registrazione di design industriale, in Europa, sono arrivati da aziende italiane. A fornire gli ultimi dati (aggiornati a ottobre 2014) è l’Uami (Ohmi), l’agenzia dell’Unione europea con sede in Spagna, ad Alleante, che gestisce la tutela della proprietà intellettuale in Europa e la registrazione di marchi e brevetti. Anche cinesi o americani, se vogliono essere tutelati nella Ue, devono essere “riconosciuti” da Uami, che la scorsa settimana ha festeggiato i suoi primi 20 anni di attività.

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