venerdì 19 Luglio 2024

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E quando per continuare a celebrare una vergognosa disfatta costa a chi resta chiuso

Non è nuovo alle uscite fuori dal coro, il presidente di Coop Adriatica Adriano Turrini. E neanche stavolta si è smentito, producendosi in un post al vetriolo su uno dei temi più caldi che riguardano il mondo della grande distribuzione: le aperture festive di supermercati e ipermercati. Turrini si sfoga sul social network con un commento che lui stesso definisce «politicamente scorretto». E dice: «A tutti coloro che mi hanno rotto le balle per le chiusure del 25 aprile e 1 maggio, oltre che per Pasqua e Pasquetta, segnalo, ora che sono pubblicati, che il 25 aprile, nella città di Bologna e nella sua provincia, Coop e Conad sono chiuse mentre il resto del mondo è aperto». Segue l’attacco frontale ai rivali di Esselunga: «Una catena in particolare, che non cito ma che ha sede a Milano ed è “governata” da un proprietario lucido ma ultra ottantenne il cui nome inizia per “C” e finisce per “aprotti”, amplia anche le fasce orarie di apertura. Buona spesa a chi la farà, ma con la preghiera di rompere le balle anche ad altri».
Di sicuro Turrini ha colto al volo l’occasione per scagliarsi contro il patron di Esselunga Bernardo Caprotti, storico rivale della grande distribuzione a marchio Coop e autore, nel 2007, di un libro, Falce e carrello, in cui raccontava la sua personale battaglia contro lo «strapotere delle coop rosse». Ma le parole di Turrini contengono anche una stoccata a Cgil, Cisl e Uil che nei giorni scorsi avevano messo le mani avanti dichiarando la loro «netta contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio », e spronando i sindaci a farsi sentire. Non solo: lo scorso 1 aprile, i sindacati avevano proclamato uno sciopero preventivo a Pasquetta, il 25 aprile e l’1 maggio, per i lavoratori dei negozi e dei centri commerciali.
Emiliano Sgargi, sindacalista della Filcams-Cgil di Bologna, cerca di evitare le polemiche: «Non credo che Turrini si rivolgesse a noi, i punti vendita di Coop Adriatica sono chiusi nei festivi da diversi anni: è una posizione che abbiamo condiviso con l’azienda e che abbiamo sempre apprezzato, rispetto ad altre catene che non rispettano il diritto del lavoratore». Anche Sgargi ce l’ha con Esselunga? «A Bologna, dentro Esselunga, abbiamo una presenza non paragonabile a quella che abbiamo in Coop Adriatica. Le posizioni di forza sono molto diverse, ma puntiamo a rafforzarci anche all’interno di Esselunga». A fine giornata, contattato al telefono, Turrini conferma che il suo post era rivolto — almeno in parte — ai sindacalisti. Almeno a quelli che non smettono di punzecchiarlo sulle aperture nei festivi: «Il mio post era riferito a tutti i miei contatti facebook tra i quali ci sono diversi sindacalisti per i quali quello che facciamo non è mai abbastanza. La battuta su Caprotti mi è venuta spontanea, ma non mi interessa fare la guerra a Esselunga, mi sono limitato a guardare gli orari del 25 aprile. Noi siamo chiusi, loro no. Due anni fa, in occasione della liberalizzazioni degli orari decise dal governo Monti, ritenemmo che i festivi non ci avrebbero portato questo gran fatturato….».

Della serie: o aprite anche voi o ve la pigliate in saccoccia.

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