sabato 20 Luglio 2024

Un’Operazione Walkirie da tempi nostri

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored


In un colpo solo spianata la Grecia e attaccata la Germania

L’umiliazione della Grecia, il trionfo della Germania onnipotente, il sovvertimento della democrazia in Europa, così titolavano molti quotidiani europei lunedì mattina.

Che assurdità. Se c’è qualcuno che ha capitolato, quella è la Germania. Il governo tedesco ha appena concesso in linea di principio un altro salvataggio plurimiliardario alla Grecia, il terzo a oggi. In cambio, ha avuto la promessa di riforme economiche da parte di un governo greco che ha fatto chiaramente capire di essere in profondo disaccordo con tutto quello che ha appena accettato. Il governo Syriza farà chiaramente tutto il possibile per contrastare l’accordo appena siglato. Se questa è una vittoria tedesca, non vorrei assistere alla sconfitta…
E poi questa storia della democrazia sovvertita in Grecia, anche questa è un’assurdità. Il referendum greco del 5 luglio voleva dire in sostanza che il resto dell’Eurozona avrebbe dovuto continuare a prestare miliardi alla Grecia, ma a condizioni dettate da Atene. Irrealistico. Il vero ostacolo alla libertà greca non è la natura non democratica dell’Ue, ma il fatto che la Grecia è in bancarotta.

 

Il dilemma per i cittadini greci è penoso, ovviamente. Ero ad Atene la settimana scorsa e mi sono sentito molto male per tante delle persone che ho incontrato, che avevano paura di perdere il lavoro, i risparmi e di non avere più un futuro. Ma l’idea che sia tutta colpa dell’Europa crudele che ha irragionevolmente imposto l’austerity a un Paese sano, è un’illazione neo-sinistroide. La Grecia è stata mal governata per decenni e ha vissuto ben oltre i suoi mezzi.
Quando è scoppiata la crisi, il governo greco aveva un disavanzo di bilancio che superava il 10% del Pil e il settore privato si rifiutava di prestare soldi al Paese. Senza gli aiuti di Fmi e Ue, l’adeguamento all’austerità sarebbe stato immediato e molto più brutale. E nemmeno l’idea che i creditori della Grecia sono stati così inflessibili è vera. I creditori privati avevano già subito una riduzione del valore nominale del debito (haircut) nel 2012 e un notevole allungamento delle scadenze.

E poi, anche i cittadini tedeschi, olandesi, finlandesi e altri hanno tutto il diritto di preoccuparsi. Al momento dell’adesione all’euro era stato detto loro che il Trattato che istituiva la moneta unica prevedeva una clausola di “no bail-out” e questo per rassicurare i contribuenti che non avrebbero mai dovuto pagare i conti di altri Paesi dell’Eurozona.

 

Ultime

Alto tradimento

Il 25 luglio tedesco: cruento e fallito

Potrebbe interessarti anche