sabato 20 Luglio 2024

Le Groupe 12 mars

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altQuell’antcipazione della UE che non ebbe il seguito dovuto

Su ispirazione di Jean-Gilles Mallarakis, leader della francese Trosième Voie, il 12 marzo 1988 prendeva vita il Groupe 12 Mars, con base a Bruxelles. L’iniziativa nasceva dalla presa d’atto dell’ineluttabilità dell’Unione Europea. Due le tendenze che convivevano all’interno del gruppo, cui parteciparono esponenti di tutti i Paesi  facenti parte della comunità europea di allora.
Un’idea classica: realizzare una sorta di confederazione per dar poi vita ad un partito nazionalista europeo presente in tutte le nostre nazioni, sul modello, però in versione ben più soft, lanciato un quarto di secolo prima da  Thiriart. Questo era soprattutto l’intento di Mallarakis. Altri, in Francia, in Belgio, in Italia, in Spagna perseguivano un diverso modello: costituire una specie di Commissione e proporre un corpus di indirizzi e di leggi per l’Unione Europea.
Ciò comportò una serie di incontri, di studi e di traduzioni (i documenti erano bilingue, francese ed inglese). Con la regia italiana del sottoscritto e di Walter Spedicato cui si unì talvolta da Londra Marcello De Angelis e con la partecipazione di quadri di Trosième Voie e del Gud (due organizzazioni parigine allora rivali), con l’ospitalità attiva del Parti des Forces Nouvelles di Bruxelles, con la collaborazione di Robert Steuckers, con l’apporto delle spagnole Bases Autonomas, e dell’italiana Meridiano Zero, vennero stilate linee di sviluppo giuridiche, economiche, finanziarie, culturali, energetiche e militari per l’Europa. In particolare sull’economia venne preso a modello il premio nobel francese Maurice Allais, sul quale, con un bel salto generazionale, si sono oggi soffermati elementi più giovani fino a trattarne a più riprese sulla Rivista Polaris come ha fatto appunto Matteo Rovatti.
L’iniziativa cui dedicammo molte energie nonché il passaggio, da ricercati, da parte di alcuni di noi di diverse frontiere, si esaurì quando coloro che perseguivano l’intento “classico” di un partito intraeuropeo che avrebbe concesso una certa visibilità e non pochi ritorni si dimostrò, così come noi avevamo immediatamente predetto, del tutto impraticabile.
Purtroppo degli stessi documenti, che noi non avevamo in mano perché li lasciammo in gestione alle segreterie ospitanti, non si è avuta più notizia.
Dovevano andare alle stampe nel 1990 ma furono misteriosamente sostituiti da una serie di scritti geopolitici di Steuckers.
La mentalità impressa nell’iniziativa comunque, oltre ad averci arricchito, contribuì a dare qualche altro orientamento metodologico – e pure una diversa percezione dell’Europa – a più d’uno e dunque non lo riteniamo tempo perso. Certo che se saltassero fuori i documenti di allora non sarebbe male neppure adesso. Non tutti sono datati, anzi.

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