venerdì 19 Luglio 2024

Monaco e la Blutfahne

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Quel nove novembre

Il 9 novembre del 1923 il giovane Hitler, appoggiato dal Generale Ludendorff, organizzò il famoso “Putsch di Monaco” risoltosi in una disfatta che Hitler mai dimenticò trasformando quella data in una ricorrenza e i sedici nazisti caduti sotto i colpi della polizia bavarese in altrettanti “martiri” del nazismo.
La mattina del 9 novembre il reparto principale delle SA, guidato da Rohm, fu assediato all’interno del Ministero della Guerra da truppe dell’esercito regolare. Hitler e Goering organizzarono una colonna di 2000 uomini per liberarli e, accompagnati dall’ex generale Ludendorff, marciarono attraverso le strade di Monaco. Incontrarono un primo cordone di poliziotti e lo spazzarono via ma il secondo cordone, piazzato all’esterno della “Feldherrnhalle”( Il Monumento ai caduti), riservò loro una diversa accoglienza.
Echeggiarono una serie di colpi e Andreas Bauriedl, che portava lo stendardo con la svastica,fu ferito a morte e il suo sangue bagnò la bandiera che venne immediatamente posta in salvo e gelosamente custodita come una reliquia. Hitler si era legato a braccetto con con Max Erwin von Scheubner-Richter e , quando questi cadde a terra ferito, trascinò Hitler con sé. All’istante Ulrich Graf gli si gettò sopra per fargli scudo e fu colpito da una dozzina di pallottole che altrimenti lo avrebbero ucciso.
Hitler fu arrestato due giorni dopo e rinchiuso nella prigione di Landsberg am Lech dove iniziò a scrivere il Mein Kampf. 

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