venerdì 19 Luglio 2024

“Nessuno ha il diritto di obbedire”

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A Bolzano copriranno il Duce


La Arendt, prima di trovare asilo nell’America dei diritti – nell’anno domini 1951, quando i negri viaggiavano democraticamente in mezzi pubblici differenziati – non sentiva certamente quel vincolo d’obbedienza. Era, e tale si riteneva, nemica.

Nutro qualche perplessità, invece, sul fatto che la stessa Arendt – non per fenomeni poltergeist ma per le determinazioni ottuse dello zelante burocrate – possa legittimamente così sentenziare da Piazza Tribunale a Bolzano.

Quale, poi, il messaggio che il bovino medio recepirà dall’inscrizione. Alla meglio quello per cui, se lo dice anche questa signora Arendt, possiamo tutti fare quel cazzo che vogliamo – cosa che, del resto, è già attualità.

Il bassorilievo del Duce è troppo. Insostenibile il richiamo all’eroismo, alla gloria. L’eunuco è incline all’accomodamento e non concepisce rischio e sacrificio.

Agli altri eunuchi, quelli togati che condannano il presente agli infoibati, quelli eletti che deturpano di morale e targhe la nostra Storia, ribadiamo, ancora braccia tese al Sole: obbedire non è alibi, è un voto. È fedeltà all’imperio, consonanza perfetta fra anime. In altri tempi, per altre genti, non per voi schiavi

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