venerdì 19 Luglio 2024

Nelle urne vincono i poteri forti

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored


Ingovernabile il ventre molle d’Europa

 

Berlusconi non convince, il Pd quasi sparisce, nessuna coalizione ha la maggioranza.
Le ipotesi in campo sono il governo tecnico pro-tempore, un’alleanza bolscevico-giacobina e un’astrusa alleanza populista tra Lega e 5 Stelle. Nel migliore dei casi l’Italia si avviterà in una crisi da cenerentola d’Europa, nel peggiore verrà impugnata per ostacolare l’asse franco-tedesco che ci sta trainando fuori dall’egemonia americana.
CasaPound non arriva al Parlamento, Potere al Popolo è la sostanziale novità.

Movimento 5 Stelle primo partito, crollo del Pd, centrodestra prima coalizione con il sorpasso della Lega ai danni di Forza Italia. Sono questi i  risultati che emergono nella notte delle elezioni 2018. Un trionfo nei numeri per i pentastellati, che però sono lontani dall’ottenere una maggioranza alle Camere che gli permetterebbe di avere i numeri per un governo “autosufficiente”. Crollo peggiore del previsto per il Partito Democratico, intorno al 18 cento, e Lega Nord sopra Forza Italia nella coalizione di centrodestra, vicina alla maggioranza dei seggi in Senato. Se i risultati saranno confermati dal conteggio dei voti, saranno necessarie alleanze tra le forze politiche per garantire un esecutivo al Paese.

Le dichiarazioni. Trionfo del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista e Roberto Fico in coro: «Adesso tutti dovranno parlare con noi». Liberi e Uguali sembra possibilista, ma Pd, Forza Italia e Fdi non ci stanno: «È impossibile, siamo incompatibili». Nel centrodestra però, comanda la Lega di Salvini.

Il grande sconfitto. Crollo del Partito democratico decisamente sotto il 20 per cento. I leader disertano il Nazareno visti i risultati. Neppure il segretario, atteso nella notte si è fatto vedere. E le dimissioni sono nell’aria.

Soffrono i piccoli. La parola d’ordine fra i piccoli partiti è prudenza ma i numeri non sono confortanti: Emma Bonino  intorno al 2,7, deludenti i numeri ottenuti da Liberi e Uguali, sotto al 4 per cento, intorno all’1 per cento Casapound e il Partito della famiglia di Mario Adinolfi. Esulta solo Potere al Popolo per un risultato che si attesta all’1,5.

Affluenza e giornata. Si sono chiuse alle 23 le urne di queste elezioni politiche 2018, le prime con la nuova legge elettorale chiamata “Rosatellum”. Il dato (ancora parziale) dell’affluenza è del 71,48%, in calo rispetto alle ultime politiche del 2013. Durante le votazioni non sono mancati i problemi, primo tra tutti le lunghe code dovute al nuovo sistema antifrode che ha rallentato le operazioni di voto.

Ultime

Progressi nel disagio demografico

Sarà più facile avere figli

Potrebbe interessarti anche